Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti. Soprattutto quando
rimbalzano sui media, quando la cassa di risonanza è raddoppiata e
accelerata vorticosamente dalla stampa e, inevitabilmente, dai lettori.
Basta poco per discriminare un’etnia, una minoranza religiosa, una
sessuale. E lo sa bene l’Unar (Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali), meritevole di aver lanciato l’idea di un
seminario dedicato proprio a media e discriminazioni, dal titolo I
soliti Ignoti. Tra facili pregiudizi e informazione. L’incontro,
organizzato da Ubik, Solidaunia, FrontieraTv e Istisss, si tiene martedì 5 giugno, alle ore 19.00, nello spazio live della libreria di Piazza U. Giordano.
Occasione
del seminario, la presentazione ufficiale del Quaderno realizzato
dall’Unar e dall’Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali, interamente
dedicato alla questione dei rom. Nel corso della serata inoltre, sarà
allestita una mostra di articoli discriminatori e sarà presentato il
blog/osservatorio Carta Minata (www.cartaminata.blogspot.com). Prendono parte al seminario: Antonio Scopelliti (Solidaunia), Maria Angela Zdecca (Ordine Assistenti Sociali), Franca Dente (Istisss), Irma Melici (UNAR Puglia), Natale Labia (Ordine dei Giornalisti Puglia), Antonio Vannella (Opera Nomadi di Foggia), Emiliano Moccia (FrontieraTv). Modera, il giornalista Fulvio di Giuseppe.
L’obiettivo
è quello di riflettere e confrontarsi sul ruolo dei media nel fenomeno
delle discriminazioni, di qualunque genere: razza, sesso, etnia,
religione. Un linguaggio distorto, stereotipato e razzista, infatti,
rischia di aumentare i casi di pregiudizio e di discriminazione. Per
questo, i giornalisti, attraverso le diverse forme di comunicazione –
tv, giornali, web – sono chiamati ad un uso delle parole corretto e
veritiero, attenendosi agli strumenti forniti dal codice deontologico e
dalle Carte di Roma e di Treviso. Lo scopo dell’incontro è quello di
sensibilizzare il pubblico e, non ultimo, di intavolare con esperti ed
addetti ai lavori operanti nel territorio e che vorranno prendervi
parte, un discorso comune, in modo da cogliere elementi di riflessione
utili ad indagare questa particolare problematica.
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