martedì 12 giugno 2012

I gay spaccano il Pd. Fioroni sfida Bersan

Il democratico cattolico pronto a sfidare il segretario alle primarie: "Non si tratta solo di scegliere il leader, ma di fissare programmi e contenuti" Gli omosessuali spaccano il Pd. Beppe Fioroni, infatti, è pronto a candidarsi alle primarie se Pier Luigi Bersani dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del Pd. "Io mi aspetto primarie di programma. Di contenuti. E mi auguro che i grandi temi possano essere raccolti da Bersani. Che sia lui a declinare lavoro, crescita, giovani e famiglia. Lui a gettare la basi per un patto di governo riformisti-moderati. Perchè se non c'è lui, ci dovrà essere qualcun altro capace di metterli in agenda", ha avvertito l’ex ministro in un’intervista ad 'Avvenire'. 
"Non si tratta solo di scegliere il leader, ma di fissare programmi e contenuti. E se Bersani dovesse dimenticare le priorità, sarei costretto a riflettere e, magari, a muovermi. Perchè per il bene del Pd e di una idea di coalizione a cui non rinuncio vanno fissati dei punti chiave che domani nessuno potrà mettere in discussione", ha aggiunto. 

Per Fioroni, il Pd deve darsi altre priorità. "Tutti dovrebbero cogliere i drammi legati a questo momento così complicato. Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico... Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita", ha spiegato. Detto questo, ha chiarito, "non ci sto a mettere sotto accusa il segretario. Sono ore complicate e serve responsabilità e unità; non scontri e contrapposizioni. Soprattutto su questioni che non sono da tessera di partito, ma interpellano la nostra coscienza e sulle quali - le assicuro - non ci saranno blitz. Io ho sempre avuto una posizione chiara e continuerò ad averla. Ho sempre detto i miei 'si” e i miei 'no' e continuerò a farlo. Senza timore di essere messo alla porta e consapevole di non essere solo".

Non è dello stesso parere Ignazio Marino che è determinato e al lavoro per scrivere il disegno di legge in materia. “Entro 8 giorni - spiega il senatore del Pd-   depositerò un ddl in Senato per la piena parita di diritti, che di fatto riprende il modello delle civil partnership inglesi (che estendono a tutte le coppie, a prescindere dal genere, gli stessi   diritti offerti dall’istituto del matrimonio, ndr)”. “Da anni -rivendica Ignazio Marino- mi batto assieme ad altri nel Pd per promuovere una legge che riconosca a tutte  le coppie piena parità di diritti con le coppie sposate. Ho letto in rete, sul mio blog, che qualcuno ha commentato negativamente l’idea”   del disegno di legge, “ma ne sono contento perchè mi dà l'opportunità di spiegarlo meglio”. E di assicurare che “non si tratta di un passo indietro: la civil partnership -tiene a precisare   il parlamentare Pd- garantisce alle coppie omosessuali una pienezza di  diritti assimilabili a quelle di una coppia sposata”.

In Italia -prosegue Marino- la questione delle unioni civili   è una ferita dei diritti delle coppie omosessuali ma riguarda anche   oltre un milione di coppie eterosessuali che hanno dei figli. Il paradosso -conclude- si verifica nel caso in cui uno si ammali,   perchè l’altro non può neanche accompagnarlo davanti alla porta della rianimazione, dato che per la legge è considerato un estraneo. Cose fuori dalla storia, un obbrobrio non degno di un Paese civile”.

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