mercoledì 9 maggio 2012

‘Carta di Roma’, una regola per i giornalisti. Scrivere senza pregiudizi su migranti e rifugiati


Se nell’opinione pubblica italiana si va sempre più diffondendo l’idea che i migranti sono tutti pericolosi, sporchi e cattivi, gran parte della responsabilità ce l’hanno i giornalisti. Quelli della carta stampata e quelli della televisione, che troppo spesso, con superficialità e termini inappropriati, affibbiano ai migranti il volto dei criminali, degli unici detentori dei mali della nostra società. Per questo, due ani fa da Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, UNHCR e UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) hanno firmato e consegnato all’attenzione dei cronisti la ’Carta di Roma’, uno strumento a disposizione dei media per scrivere in tema di immigrazione in maniera corretta, veritiera e priva di stereotipi razzisti. E dalla Puglia è partita una campagna di formazione, che toccherà altre regioni, dedicata ai giornalisti al fine di favorire il
rispetto e la dignità di migranti, rifugiati politici, vittime della tratta.

Del resto, è quanto mai importante per i giornalisti pugliesi trattare correttamente anche le notizie che riguardano i migranti, considerando che la nostra è una regione di frontiera, un ponte tra il Mediterraneo e l’Europa. A livello nazionale, invece, la cattiva informazione in tema di immigrazione trova spazio soprattutto su internet. Di qui, l’esigenza da parte dell’Unar di dare vita a degli Osservatori locali per il monitoraggio dei media locali. I giornalisti, dunque, sono chiamati ad un maggior senso di responsabilità. Perché con troppa facilità il migrante viene sbattuto in ‘prima pagina’ con l’appellativo di mostro, per poi scoprire che è innocente ed estraneo alle accuse che gli sono state mosse.

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