mercoledì 16 maggio 2012

Ultrà ucciso, assediato il quartiere rom di Pescara. Sit-in in Comune: cori e minacce contro i nomadi

Fonte: Il Centro

Sale la tensione in città all'indomani dei funerali di Domenico Rigante, l'ultrà ucciso il 1° maggio durante una spedizione punitiva organizzata da un gruppo di rom, e l'arresto di Massimo Ciarelli, il rom presunto omicida del tifoso. Oltre mille tra tifosi del Pescara e semplici cittadini hanno partecipato al sit-in sotto il Comune di Pescara per protestare contro l'omicidio di Domenico Rigante, ucciso martedì scorso dal rom Massimo Ciarelli, arrestato ieri, e contro la comunità nomade presente in città.  I toni sono man mano saliti e un gruppo si è staccato e si è diretto in corteo verso il quartiere di Rancitelli, dove risiede la maggior parte dei rom pescaresi.

QUARTIERE ROM SOTTO ASSEDIO. Il corteo è stato intercettato dalle forze dell'ordine che presidiano la zona in tenuta anti sommossa. Ma, secondo quanto si è appreso, a fermare materialmente il corteo sarebbero stati gli stessi capi ultrà del Pescara, fra i quali il fratello della vittima Antonio Rigante. Nel quartiere di Rancitelli, dove risiede la maggior parte della comunità rom pescarese, c'è tensione e preoccupazione. Le forze dell'ordine presidi
ano la zona ma molti della comunità si son.

IL QUESTORE: I NOMADI LASCIANO LA CITTA'. "I rom? Sono spariti". Lo dice il questore di Pescara, Paolo Passamonti, confermando le voci di un’autentica paura che si è impossessata della comunità rom di Pescara. La casa del presunto assassino di Domenico Rigante, Massimo Ciarelli, arrestato ieri, sembra abbandonata: porte sbarrate e tapparelle abbassate.  Per paura della rappresaglia dei tifosi, i rom sono in fuga da Pescara: le donne sono già fuori città e da giorni non portano più i figli a scuola. Molti in queste ore se ne sono andati da Pescara, altri se ne stanno rintanati a casa, e si parla insistentemente di comunità spaccata specie tra i due quartieri dove sono più insediati, Rancitelli e i Colli.  "Qualcuno è andato via, qualcuno è rimasto", riferisce il capo della Mobile Pierfrancesco Muriana, "il fatto è che sono spariti". Le forze dell'ordine hanno confermato che l'attenzione resta alta e che aumenteranno i controlli nei quartieri a fini di ordine pubblico. "Ma vorrei ricordare", precisa il questore, "che sono cittadini italiani a tutti gli effetti stanziali dagli anni '40, e che non tutti sono dei delinquenti".

CORI E SLOGAN CONTRO LA COMUNITA' ROM. La manifestazione ultrà era ed è stata confermata come una manifestazione contro la comunità rom di Pescara. Non sono mancati cori e insulti e inviti palesi alle autorità per una maggiore legalità nei confronti dei rom. "Gli zingari dovete emarginarli voi", si è sentito urlare. "È dal tribunale che nascono i problemi, dopo due ore stanno a casa loro", ha continuato la gente. Il fratello gemello di Domenico Rigante ha detto: "Bene le forze dell'ordine, ora devono prendere i complici se no sono guai".

CONTESTATO IL SINDACO MASCIA . I toni della manifestazione sono piano piano aumentati. A farne le spese è stato il sindaco della città, Luigi Albore Mascia, che è stato più di una volta contestato come rappresentante delle istituzioni. "Abbiamo chiesto le istituzioni, dove sono le istituzioni?", hanno infatti urlato più volte i manifestanti. "Pescara violenta? Da sindaco la cosa mi preoccupa", ha confermato Luigi Albore Massa, sindaco di Pescara, "bene le forze dell'ordine ora bisogna arrestare gli altri del commando ma devo dire che questo fatto di sangue rappresenta una anomalia nella storia di Pescara, proprio per il modo crudele e violento con cui Rigante è stato assassinato".

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