Fonte: Il Centro
Sale la tensione in città all'indomani dei funerali di Domenico Rigante,
l'ultrà ucciso il 1° maggio durante una spedizione punitiva organizzata
da un gruppo di rom, e l'arresto di Massimo Ciarelli, il rom presunto
omicida del tifoso. Oltre mille tra tifosi del Pescara e semplici
cittadini hanno partecipato al sit-in sotto il Comune di Pescara per
protestare contro l'omicidio di Domenico Rigante, ucciso martedì scorso
dal rom Massimo Ciarelli, arrestato ieri, e contro la comunità nomade
presente in città. I toni sono man mano saliti e un gruppo si è
staccato e si è diretto in corteo verso il quartiere di Rancitelli, dove
risiede la maggior parte dei rom pescaresi.
QUARTIERE ROM SOTTO ASSEDIO. Il corteo è stato
intercettato dalle forze dell'ordine che presidiano la zona in tenuta
anti sommossa. Ma, secondo quanto si è appreso, a fermare materialmente
il corteo sarebbero stati gli stessi capi ultrà del Pescara, fra i quali
il fratello della vittima Antonio Rigante. Nel quartiere di Rancitelli,
dove risiede la maggior parte della comunità rom pescarese, c'è
tensione e preoccupazione. Le forze dell'ordine presidi
ano la zona ma molti della comunità si son.
IL QUESTORE: I NOMADI LASCIANO LA CITTA'. "I rom?
Sono spariti". Lo dice il questore di Pescara, Paolo Passamonti,
confermando le voci di un’autentica paura che si è impossessata
della comunità rom di Pescara. La casa del presunto assassino di
Domenico Rigante, Massimo Ciarelli, arrestato ieri, sembra
abbandonata: porte sbarrate e tapparelle abbassate. Per paura
della rappresaglia dei tifosi, i rom sono in fuga da Pescara: le
donne sono già fuori città e da giorni non portano più i figli a
scuola. Molti in queste ore se ne sono andati da Pescara, altri se
ne stanno rintanati a casa, e si parla insistentemente di comunità
spaccata specie tra i due quartieri dove sono più insediati,
Rancitelli e i Colli. "Qualcuno è andato via, qualcuno è rimasto",
riferisce il capo della Mobile Pierfrancesco Muriana, "il fatto è
che sono spariti". Le forze dell'ordine hanno confermato che
l'attenzione resta alta e che aumenteranno i controlli nei
quartieri a fini di ordine pubblico. "Ma vorrei ricordare", precisa
il questore, "che sono cittadini italiani a tutti gli effetti
stanziali dagli anni '40, e che non tutti sono dei
delinquenti".
CORI E SLOGAN CONTRO LA COMUNITA' ROM. La
manifestazione ultrà era ed è stata confermata come una
manifestazione contro la comunità rom di Pescara. Non sono mancati
cori e insulti e inviti palesi alle autorità per una maggiore
legalità nei confronti dei rom. "Gli zingari dovete emarginarli
voi", si è sentito urlare. "È dal tribunale che nascono i problemi,
dopo due ore stanno a casa loro", ha continuato la gente. Il
fratello gemello di Domenico Rigante ha detto: "Bene le forze
dell'ordine, ora devono prendere i complici se no sono guai".
CONTESTATO IL SINDACO MASCIA . I toni della
manifestazione sono piano piano aumentati. A farne le spese è stato
il sindaco della città, Luigi Albore Mascia, che è stato più di una
volta contestato come rappresentante delle istituzioni. "Abbiamo
chiesto le istituzioni, dove sono le istituzioni?", hanno infatti
urlato più volte i manifestanti. "Pescara violenta? Da sindaco la
cosa mi preoccupa", ha confermato Luigi Albore Massa, sindaco di
Pescara, "bene le forze dell'ordine ora bisogna arrestare gli altri
del commando ma devo dire che questo fatto di sangue rappresenta
una anomalia nella storia di Pescara, proprio per il modo crudele e
violento con cui Rigante è stato assassinato".
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